CINO: le law firm puntano a innovarsi e digitalizzarsi

di

Roberto Di Michele

15.04.2024

2

minuti di lettura

Stiamo parlando di “CINO”; o più comunemente Chief Innovation Officer.

Nel panorama lavorativo internazionale esiste già da qualche anno ma anche nelle law firm italiane sta lentamente prendendo il proprio spazio all’interno delle gerarchie aziendali.

Cino rappresenta uno degli asset più importanti per gli Studi legali di domani, il suo contributo propone e gestisce i miglioramenti tecnologici per tutte le attività ripetitive degli Avvocati e le sue mansioni saranno concentrate sull’ “incoraggiamento e potenziamento all’innovazione tecnologica”, sia internamente che dal punto di vista del rapporto con il cliente.

Il Cino si avvale dello strumento AI per arricchire e migliorare le attività dello Studio.

Si esprime grande entusiasmo ad esempio per l’utilizzo di piattaforme con l’applicazione della intelligenza artificiale nelle attività di due diligence, oppure per la collaborazione tra lo studio e i clienti per poter monitorare l’andamento delle pratiche e condividere insieme le soluzioni, ed ancora, si incentiva l’uso dei nuovi strumenti AI di revisione contrattuale, ovvero, l’uso degli strumenti AI che sono in grado di rispondere ad un quesito legale (legal draft opinion generative).

È quindi chiaro che il mercato legale stia progressivamente traslando le proprie attività in una metodologia più digitale e sempre più lontana dai propri canoni tradizionali.

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